Twenty-Four Eyes, Parte X

Regia: Keisuke Kinoshita (1954)

ENGLISH TRANSLATION

In un'inquadratura aerea, vediamo gli isolani marciare in formazione, tenendo in alto degli striscioni. Agitano bandiere giapponesi rosse e bianche e cantano lodi ai soldati che stanno per andare in guerra. La strada è una striscia bianca che taglia in diagonale la griglia dei campi ordinati. 

I nostri soldati non hanno eguali.

Mandiamoli via con un urrà

"Non torneremo vivi

a meno che non avremo vinto!"

Giurano con coraggio

nei loro cuori

Strisceranno

attraverso l'erba

Si tufferanno

nel mare...

Le didascalie sullo schermo segnano il passare del tempo: 

Il colore del mare e la sagoma delle montagne sono rimasti uguali mentre i giorni si susseguivano.

Ma la vita della gente di Shodoshima sono andate avanti sulle vaste onde della storia:

La guerra con la Cina e il patto con la Germania.

Sosterremo i nostri ingegneri

con le zappe in mano

I proiettili del nostro esercito

faranno tacere il nemico

Mentre i marciatori cantano, una didascalia ci dice che sono passati otto anni.

La determinazione del nemico vacillerà

Balleremo

in cima ai loro forti

Nonostante il loro filo spinato

Mentre il canto continua, vediamo un interno scuro, non dissimile dalla casa di Mat-chan. Sul pavimento, una figura è distesa su un futon. Un rettangolo bianco sul muro attira l’occhio: è la foto di gruppo della signorina Oishi e i suoi alunni dopo che lei si è ferita alla gamba.

Lentamente, la macchina da presa zooma sulla figura sul futon: è Kotoe. Una lacrima le corre sul viso. All'improvviso entra un visitatore: la signorina Oishi! Kotoe si mette seduta, ma la signorina Oishi dice: "No, non alzarti!”

L'insegnante si siede. "Volevo venire a trovarti prima, ma la bambina mi tiene così occupata".

Kotoe fa un piccolo inchino educato. "Grazie di essere venuta”.

"Sei a casa da sola?"

"Sono tutti fuori a pescare. Io sono sempre sola durante il giorno. Sono davvero contenta che tu sia venuta". Girando la testa, Kotoe sembra sul punto di piangere. È una giornata calda. La signorina Oishi si tocca il viso con un fazzoletto mentre si guarda intorno nella stanza buia. Dietro di lei, la soglia ci dà uno scorcio di eleganza e di luce.

"Volevo vederti", dice la signorina Oishi.

"Anch'io. Voglio sempre vederti. Non faccio altro che guardare quella foto".

"Ah, quella foto!" esclama la signorina Oishi, guardando verso di essa. "Spesso la tiro fuori anch'io".

Si gira per poter guardare direttamente la fotografia.

"Eravate tutti così giovani!" esclama.

"Non avevo mangiato quando siamo partiti. Mi è venuta tanta fame lungo la strada. Sono stata la prima a piangere".

"Stavate tutti piangendo quando vi ho incontrato. Mi fa ridere pensarci". Ancora surriscaldata, comincia a farsi aria.

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Piegandosi in avanti, fa aria a Kotoe, che dice con nostalgia: "I noodles che ci hai dato erano così buoni. Ricordo ancora il sapore".

"Ora siete tutti cresciuti".

"Ho sentito che Misako ha trovato marito e ha avuto un matrimonio meraviglioso".

"È vero”.

Kotoe aggiunge: "E Sanae ora è insegnante nella scuola principale".

"Si è laureata con lode alla scuola per insegnanti", aggiunge la signorina Oishi, ancora facendo aria a Kotoe.

Kotoe ha altre notizie. "Ho incontrato Kotsuru a Osaka. Si è laureata con lode in ostetricia".

"Proprio così. A volte mi scrive".

Kotoe guarda in basso, con un'espressione sofferente. "Sono la peggiore di tutti. Maestra, non ho molto da vivere".

La signorina Oishi posa il ventaglio e la guarda tristemente.

Kotoe inizia a singhiozzare, la testa le cade impotente in avanti.

"Cosa stai dicendo?" – chiede la signorina Oishi – "Devi tenere alto il morale".

"Maestra, ho sofferto tanto".

"Lo so. Ne hai passate tante". Si porta il fazzoletto agli occhi.

La macchina da presa si allontana e vediamo le due donne l'una di fronte all'altra nel buio, il rettangolo bianco della foto di gruppo sul muro dietro Kotoe.

Lei chiede: "Ti ricordi di cosa abbiamo parlato durante la ricreazione quel giorno in prima media?”

"Certo che sì", risponde la signorina Oishi, ricominciando a sventagliare Kotoe. 

“Volevo crescere e ripagare mia madre per tutta la sua gentilezza. Ero felice di andare a Osaka e diventare una domestica".

"Sì, mi ricordo. Eri la ragazza più brillante della classe, quindi speravo che saresti andata alle superiori. Ma sei andata a lavorare per il bene della tua famiglia". Incapace di andare avanti, piange nel fazzoletto.

"Maestra..." La macchina da presa si muove in modo che lei sia al centro dell'inquadratura, singhiozza. Nella finestra dietro di lei, vediamo un grazioso albero in silhouette inondato di luce. "Ho lavorato così sodo che mi sono ammalata e sono dovuta tornare a casa. I miei genitori non mi si avvicinano nemmeno. Vengo lasciata sempre sola perché ho la tubercolosi".

Le due donne versano lacrime insieme, mentre la macchina da presa si avvicina ancora di più.

Alla fine, ricomponendosi, la signorina Oishi si china verso Kotoe e dice: "Ma sai... non sei l'unica ad aver sofferto. Ho visto Mat-chan otto anni fa durante la nostra gita scolastica. Ha avuto una vita dura come cameriera. La famiglia di Fujiko è andata in bancarotta. Kotsuru mi scrive. Ora lavora in un bar a Kobe. Immagino che nemmeno la sua vita sia facile. Penseresti che Masuno sia felice al ristorante dei suoi genitori, ma lei scappa per cantare e viene sempre trascinata indietro. Quindi non pensare di essere sola. Cerca di tirarti su di morale. Verrò a trovarti tutte le volte che potrò".

Lei continua: "Non è niente, ma ho portato questo per te. Per favore, mangialo". Aprendo la sua tela da trasporto, presenta del cibo a Kotoe.

"Grazie".

Dando un ultimo sguardo alla fotografia, la signorina Oishi si preme il fazzoletto sul viso, per placare le sue lacrime.

Sentiamo i bambini cantare la canzone della madre corvo con le loro voci alte e leggere mentre la macchina da presa si posa sulle loro facce, una ad una, cominciando dalle ragazze.

Infine, la macchina da presa si posiziona sulla prima fila. Questi sono i bambini che, entrati nell'adolescenza, sono ora soldati che vanno in guerra.

FINE PARTE X

ENGLISH TRANSLATION

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GLOSSARIO

  • bancarotta (a/e) – bankrupt

  • il buio (no change) – the gloom

  • dissimile (e/i) – unlike

  • non faccio (fare) altro che – all I do is, I don’t do anything but

  • farsi aria – to fan oneself

  • si è ferita (ferirsi) – she got injured 

  • il filo (o/i) spinato (o/i) – the barbed wire

  • giurano (giurare) – they vow 

  • non ho (avere) molto da vivere – I don't have long to live

  • gli ingegneri (e/i) – the engineers

  • gli isolani (o/a/i/e) – the islanders

  • con lode – [to graduate] with honors

  • lodi (e/i) – praises (noun)

  • il nemico (co/ca/ci/che) – the enemy

  • le onde (a/e) – the waves

  • il patto (o/i) – the pact

  • placare – to quell, calm down

  • i proiettili (e/i) – the (bullet) shells

  • ricomponendosi (ricomporsi) – composing herself

  • la ricreazione (e/i) – the recess (at school)

  • il sapore (e/i) – the taste

  • uno scorcio (io/i) – a glimpse

  • scuro (o/a/i/e) – dark

  • sofferente (e/i) – pained

  • strisceranno (strisciare) – they will crawl

  • gli striscioni (e/i) – the banners

  • surriscaldata (surriscaldare) – overheated (past participle as adjective)

  • sventagliare – to fan

  • tacere – be quiet, silent 

  • taglia (tagliare) – it cuts 

  • tirarti (tirarsi) su di morale – to keep your spirits up

  • si tufferanno (tuffarsi) – they will dive

  • vacillerà (vacillare) – it will falter

  • il ventaglio (io/i) – the (hand-held) fan

  • versano (versare) – they shed, spill

  • le zappe (a/e) – the hoe