Monsoon Wedding, Parte IV

Regia: Mira Nair (2001)

ENGLISH TRANSLATION

Su un campo da golf in stile americano, Lalit e il suo amico Sam si dirigono verso un’auto da golf che li sta aspettando. C'è un lago e un rigoglioso prato verde dietro di loro. All'orizzonte, i grattacieli incorniciano la scena.

Lalit dice: "Devo parlarti di qualcosa”.

"Non sei venuto al campo da golf ultimamente. Dove sei stato?"

"Sono impegnato con il matrimonio di mia figlia".

Consegnano le loro mazze all’assistente.

Lalit continua: "Mi stavo chiedendo se –"

"Come sta Pimmi?" Sam continua a interrompere. Non gli sta rendendo il compito facile.

"Pimmi sta bene".

"Come stanno andando i preparativi?"

Entrano nell’auto che parte.

"Ottimamente, ma... Sam, sto avendo un problema di liquidità. Speravo di prendere in prestito dei soldi solo per affrontare le spese del matrimonio".

"Di quanto hai bisogno, amico?"

“Cinque lakh”.*

"Quando pensi di poterli restituire?"

"Il mese prossimo. Ho un grosso carico che andrà da Macy’s il mese prossimo".

Sullo sfondo, vediamo una fila di donne in sari tradizionali che, con la schiena dritta, trasportano vassoi di fango sulla testa: materiale da costruzione per il campo da golf.# Questa inquadratura – con i solchi di sabbia che serpeggiano in primo piano e il tetto dell'auto da golf che ricalca la fila dei vassoi delle donne – è composta con eleganza, ed è anche un conciso riferimento a uno dei temi ricorrenti del film: il contrasto tra vecchio e nuovo.

* L'equivalente in rupie di $12,000.

#Abbiamo visto questo bellissimo motivo anche in “La Ciociara”: prima quando Cesira mostra a Rosetta come portare la sua valigia sulla testa, in stile contadino; poi la donna con una brocca in testa, che è la prima persona che vediamo nel villaggio natale di Cesira; e infine la donna nella stessa posa che porta l'acqua ai soldati tedeschi.

Sedute nel cortile, una ventina di donne cantano e battono le mani, accompagnate dai tamburi. Alice va e viene, servendo bevande rosse e verdi da un vassoio. Una canta in punjabi:

O donne della casa,

Decoratemi con l'henné ...

Vediamo un intricato motivo di henné applicato a punta fine al palmo, al polso e alle dita di Aditi. Il canto è gioioso, ma l'espressione di Aditi non lo è.

Rendi queste mani chiare

bellissime con l'henné

Mentre la storia si svolge, la regista sottolinea abilmente le complesse dinamiche tra camerieri e datori di lavoro, uno dei tanti temi del film.

Alice, ancora sconvolta dall’essere stata chiamata “ladra”, se ne va con il vassoio vuoto proprio mentre arrivano gli uomini. Lalit saluta allegramente: "Ciao, signore!"

Le donne esclamano: "Via!" "Gli uomini non sono ammessi!" Ma gli uomini restano e vengono accolti, dopotutto.

Notando che l'henné sulle mani di Aditi si sta asciugando, Ria entra in casa per prendere del succo di limone. C.L. inizia a raccontare una storia, accompagnato dal battimani ritmico delle donne.

Mentre si avvicina alla cucina, esaminando le sue mani con l'henné, Ria sente Aliyah protestare: "Ma dai, zio. Basta".

La voce di Tej da fuori campo cerca di persuaderla: "Fai la brava ragazza. Non dire di no".

Ma Aliyah risponde fermamente: "No".

Sbirciando dalla porta, Ria vede Tej dare da mangiare qualcosa alla bambina e chiederle: "Ti piace?"

Ria si ritrae inorridita.

Ma poi si calma ed entra in cucina. Dopo un breve saluto, si dirige verso il bancone con le spalle agli altri due.

Tej dice ad Aliya, riferendosi a Ria: "È arrabbiata".

Voltandosi rapidamente, Ria lo fissa con ferocia, in silenzio.

"Ok" – dice, rassegnato – "Ria ti darà un samosa, ok?"* Poi lascia la stanza.

"Cosa stavi facendo qui?" la interroga Ria.

"Mangiavo un samosa". *

* Il samosa è una merendina fritta con un ripieno salato.

"Perché?" chiede bruscamente Ria.

"Perché ho fame".

"No! Perché lo stai mangiando qui?"

"I samosa erano qui".

"Perché era con te, Aliyah?"

"Chi?"

"Zio Tej".

"Alice ha detto che i samosa erano sulla mensola più alta e lo zio Tej è venuto a prendere la scatola per me".

Ria tira un sospiro di sollievo e dice: "Va bene, facciamo naso naso".

"Va bene".

Strofinano i nasi e Aliyah dice: "Ti voglio bene".

"Ti voglio bene anch'io".

Alice siede da sola sulle scale, sfogliando i petali delle calendule. Guarda vacuamente oltre la ringhiera di ferro battuto. Un primo piano ci mostra la sua espressione di intensa tristezza.

Dubey le si avvicina. "Alice?" chiede gentilmente.

Lei si gira verso di lui. Quindi getta il suo fiore, si alza e gli passa davanti con a malapena uno sguardo.

Dubey la guarda tristemente mentre lei si allontana. Lei si gira brevemente per guardarlo, poi corre via rapidamente. Lui rimane lì da solo, sconfortato, non sapendo come fare ammenda.

Cala la notte a Delhi, che nasconde la polvere e il fumo, i suoi tratti tipici durante il giorno. Nel buio, la gente torna a casa in risciò a pedali, in scooter e a piedi.

Lalit e Pimmi sono entrati in punta di piedi nella stanza dove stanno dormendo Ria e Aditi.

Lalit parla sottovoce delle figlie, prima in inglese e poi alternando con l’hindi. "Sai, Pimmi, a volte quando le guardo, provo un amore che quasi non sopporto. Come sono cresciute così velocemente? E quando siamo invecchiati?"

Nel frattempo, Ayesha sgattaiola nel soggiorno, dove Rahul sta dormendo sul pavimento. Indossa un indumento che le copre appena le cosce, non è un’immagine di pudicizia.

Lalit e Pimmi stanno ancora guardando Aditi e Ria. Lalit dice: "Voglio solo che le loro vite siano felici. E per questo sono disposto ad affrontare ogni problema, ogni tristezza nel mondo”.

Lasciano la stanza –

– e Ayesha sente la porta chiudersi. Lei ansima e si sdraia accanto a Rahul che a petto nudo sembra molto attraente. Varun è profondamente addormentato accanto a lui.

Quando Lalit e Pimmi appaiono nel soggiorno, Ayesha si nasconde dietro il divano per non essere vista. Rahul, sveglio, la guarda incredulo.

Pimmi va verso di lui che si tira su a sedere, così lei può vederlo e non deve avvicinarsi di più.

"Ti serve qualcosa?" gli chiede.

"Sto bene, grazie".

"Buonanotte", dice lei.

"Buonanotte, idiota", aggiunge Lalit, mentre se ne vanno.

Rahul dice "Pensavo che non saresti rimasta qui". (Quando lei è arrivata, aveva detto a Lalit che sarebbe andata a casa perché doveva studiare per un esame.)

"Ho cambiato idea". Si siede vicino a lui, faccia a faccia.

"Davvero?" sorride lui.

"Come mai non sei ancora addormentato?"

"Sto solo pensando".

“A cosa?"

"Alle brave ragazze indiane".

Torniamo in camera da letto. Aditi si sveglia (se mai avesse dormito). Si alza, si infila le scarpe e lascia il letto.

Nel soggiorno, Rahul passa il dito sul tatuaggio di Ayesha.

"È uno scorpione?" chiede.

"Sì. È il mio segno zodiacale".

Stanno seduti molto vicino...

Aditi si veste. Dà un'occhiata dietro di sé a Ria nel letto ed esce dalla porta.

Audace com'è, Ayesha sta avendo dei ripensamenti. "Dovrei andare", dice.

"Va tutto bene", la rassicura Rahul, perché vuole che lei rimanga.

Si baciano.

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Aditi cammina velocemente, fuori nell'oscurità.

I giovani innamorati si baciano silenziosamente nel soggiorno. Si separano e Ayesha dice: "Dovrei davvero andarmene”.

"Non andare. Per favore, non farlo".

Ma in fondo è una brava ragazza indiana e se ne va.

Aditi aspetta sul ciglio della strada finché una macchina si ferma. Sale. L'autista è il suo amante sposato, Vikram.

"Dove ti piacerebbe andare?" chiede.

"Voglio solo andare, andare e andare", risponde lei.

Una strada di Delhi di notte.

La macchina è parcheggiata sotto un albero. Aditi e Vikram si baciano appassionatamente nel momento che si sono rubati per loro, mentre la pioggia cade tutt'intorno.

“Perché sei venuta a trovarmi?" chiede Vikram.

Vediamo il motivo di henné sulla mano di Aditi mentre lei risponde: "Volevo che mi venisse ricordato perché ti ho lasciato”.

Cominciano a baciarsi ancora, non notando l'avvicinarsi di una jeep della polizia.

Lei si allontana per un momento per finire il suo pensiero. "In qualche modo" – dice – "non riesco a ricordare".

Proprio in quel momento due funzionari di polizia con i cappucci e le mantelle impermeabili si avvicinano alla macchina sotto la pioggia battente.

Puntano le loro torce dentro la macchina e battono sui finestrini con le mani aperte. Aditi si tira su a sedere con un sussulto.

I poliziotti dicono a Vikram di abbassare il finestrino, e lui lo fa. In hindi, chiedono che cosa stia facendo lì così tardi.

"Non sono affari vostri!" risponde rabbiosamente Vikram in inglese.

"Grandi parole in inglese, eh?" risponde uno di loro. "Dovremmo portarti alla stazione? Fuori, scendi!"

"Portarmi alla stazione di polizia?" – replica Vikram – "Su quali basi?"

"Atti di esibizionismo. Oscenità. Chi ti credi di essere?" Ah, ora torniamo alle questioni di oscenità, censura e ipocrisia sollevate all'inizio del film – ironicamente, nello stesso show di Vikram.

L'altro poliziotto aggiunge: "Potresti avere una bomba, chi lo sa?"

"Non essere ridicolo. Sembriamo terroristi?" chiede incredulo Vikram.

"Scendi adesso! Anche tu!" dice ad Aditi.

"Mani in alto, bastardo!" ordina uno.

Proprio mentre Aditi scende dalla macchina, con la mano sul braccio di Vikram, il telefono di lui inizia a squillare. Lui lo tira fuori dalla tasca e si allontana.

"Vikram!" urla lei, ma Vikram deve rispondere alla chiamata di sua moglie.

"Pronto?" – dice al telefono – "Ciao cara".

Aditi è tornata in macchina, inzuppata.

"Ehi, ehi" – ridono i poliziotti – "Mani dipinte con l'henné da sposa! Non potevi aspettare!"

Lei chiama Vikram gridando. Ma lui fa gesti con rabbia per farla stare zitta. Non vuole che sua moglie senta, dopotutto.

"Sarò a casa presto", dice lui al telefono mentre piove a dirotto. Mentre Aditi trema di freddo e paura nella macchina, Vikram continua a chiacchierare con sua moglie. Spiega che c'è stata un'emergenza. Quando Aditi grida il suo nome, lui dice tranquillamente a sua moglie: "È solo uno show televisivo in sottofondo, non preoccuparti".

Aditi grida: "Non lasciarmi con loro!"

Uno dei poliziotti le chiede: "Devo chiamare il tuo amante?" Da questa domanda è chiaro che i poliziotti hanno capito che cosa sta succedendo. L'altro tipo si avvicina a Vikram, urlando: "Oh, eroe!"

Mentre l'attenzione dei poliziotti è su Vikram, Aditi sale in macchina, sbatte la portiera e parte.

"Signora, si fermi!" ordina uno dei poliziotti. Ma lei sfreccia via.

"Ehi!" urla Vikram. È la sua macchina, dopo tutto.

"Quell'uccello è volato via!" dice uno dei poliziotti. Ridono mentre Vikram corre impotente dietro l'auto.

FINE PARTE IV

ENGLISH TRANSLATION

Here is the link to Parte V.


GLOSSARIO

  • abbassare – to lower

  • ammessi (ammettere) – allowed (past participle as adjective)

  • ansima (ansimare) – she gasps

  • atti (o/i) di esibizionismo – indecent exposure

  • il bancone (e/i) – the counter

  • battente (e/i) – driving, pounding

  • il battimani – the clapping

  • battono (battere) le mani (o/i) – they clap their hands

  • una brocca (cca/cche) – a jug

  • ho (avere) cambiato (cambiare) idea – I changed my mind

  • un campo (o/i) da golf – a golf course

  • hanno (avere) capito (capire) – they figured out

  • i cappucci (io/i) – the caps (hats)

  • chiare (o/a/i/e) – fair, light-skinned

  • il ciglio (io/i) della strada (a/e) – the roadside

  • il cortile (e/i) – the courtyard

  • le cosce (scia/sce) – the thighs

  • dà (dare) un'occhiata – she glances

  • datori (e/i) di lavoro – employers

  • a dirotto – abundantly

  • facciamo (fare) naso naso – let’s rub noses

  • fango – mud

  • ferro battuto – wrought iron

  • in fondo – at heart

  • funzionari (io/i) di polizia – police officers

  • gioioso (o/a/i/e) – joyful

  • i grattacieli (o/i) – the skyscrapers

  • l'henné – the henna

  • impotente (e/i) – helpless

  • incorniciano (incorniciare) – they frame

  • un indumento (o/i) – a garment

  • si infila (infilarsi) – she slips on [an article of clothing]

  • inquadratura – (cinematic) shot

  • inzuppata (inzuppare) – drenched, soaked (past participle as adjective)

  • a malapena – barely

  • le mantelle (a/e) – the capes

  • le mazze (a/e) – the clubs

  • la mensola (a/e) – the shelf

  • un motivo (o/i) – a pattern

  • nasconde (nascondere) – it disguises, hides

  • oltre – beyond

  • l'orizzonte (e/i) – the horizon

  • la polvere – the dust

  • prendere in prestito – to borrow

  • un primo (o/i) piano (o/i) – a close-up

  • un problema (a/i) di liquidità – a cash flow problem

  • provo (provare) – I feel

  • pudicizia – modesty, demureness

  • in punta di piedi – on tiptoes

  • ricalca (ricalcare) – it echoes

  • rigoglioso (o/a/i/e) – lush

  • un ripieno (o/i) – a filling

  • si ritrae (ritrarsi) – she draws back

  • salato (salare) – savory  (for food) (past participle as adjective)

  • la schiena (a/e) dritta (o/a/i/e) – the straight back

  • sconfortato (sconfortare) – despondent (past participle as adjective)

  • si sdraia (sdraiarsi) – she lies down

  • serpeggiano (serpeggiare) – they snake

  • sfogliando (sfogliare) – plucking

  • lo sfondo (o/i) – the background

  • sfreccia (sfrecciare) – she speeds, hurtles

  • sgattaiola (sgattaiolare) – she sneaks

  • silenziosamente – quietly

  • il soggiorno (o/i) – the living room

  • i solchi (co/chi) di sabbia – the sand traps

  • sollevate (sollevare) – raised (past participle as adjective)

  • sollievo – relief

  • non sono affari (e/i) vostri (o/a/i/e) – it’s none of your business

  • un sospiro (o/i) – a sigh

  • sottofondo (o/i) – background

  • sottolinea (sottolineare) – he highlights

  • un sussulto (o/i) – a gasp

  • tipici (co/ca/ci/che) – characteristic, typical

  • si tira (tirarsi) su a sedere – he sits up

  • le torce (ia/e) – the flashlights

  • i tratti (o/i) – the traits

  • trema (tremare) – she shivers

  • una ventina – about twenty

  • via! – go!