Regia: Mira Nair (2001)
Titolo italiano: Matrimonio indiano
La scena successiva si apre su una strada trafficata di Delhi, dove c’è una macchina bianca squadrata con un aspetto anni '60. È un’Ambassador, un'auto fabbricata in India che non si vede più molto in giro. Una passeggera è seduta sul sedile posteriore.
The next scene opens on a busy Delhi street, where there is a boxy white car with a 1960s look. It’s an Ambassador, an Indian-made car not seen much anymore. A female passenger is seated in the back seat.
Alla fine del viaggio, la passeggera, una giovane donna, i capelli tagliati corti in uno stile moderno, un rossetto rosso acceso e un sari verde, entra in uno studio televisivo. È Aditi (Vasundhara Das), ed è la sua festa di fidanzamento che Lalit sta preparando. Sentiamo la voce di un uomo che chiede in modo retorico: "Solo perché l'India si è globalizzata, dovremmo accettare tutto? E la nostra cultura antica? Le nostre tradizioni, i nostri valori?"
At journey’s end, the passenger, a young woman, her hair cut short in a modern style, wearing bright red lipstick and a green sari, enters a TV studio. It is Aditi and it is her engagement party that Lalit is preparing. We hear a man’s voice asking rhetorically, “Just because India has gone global, should we embrace everything? What about our ancient culture? Our traditions, our values?”
Gli ospiti del programma tv – alcuni in abiti occidentali e altri in abiti tradizionali – stanno discutendo di censura, in inglese. Aditi sorride, godendosi lo spettacolo.
The panelists of the TV program – some in Western dress and others in traditional clothing – are discussing censorship, in English. Aditi smiles, enjoying the show.
La macchina da presa fa una panoramica dello studio, mostrando gli ospiti, la troupe televisiva e il pubblico, tutti che ascoltano attentamente. L’unica ospite donna, in sari con motivi viola, interviene in hindi.
The camera pans around the studio showing the panelists, the TV crew and the audience, all listening attentively. The lone woman panelist, in a purple patterned sari, interjects in Hindi.
Vikram, il moderatore, si è preparato con cura: i capelli pettinati all'indietro con gel, barba e baffi ordinati, il polsino della camicia che sporge perfettamente dalla manica della giacca, un orologio da polso voluminoso e costoso. Introduce una doppiatrice: "una delle migliori doppiatrici di Delhi". La donna entra timidamente, vestita con modestia in un sari color acqua, e l’ospite le chiede di leggere la loro nuova sceneggiatura.
Vikram, the moderator, is carefully groomed: his hair combed back with gel, a trim beard and mustache, the shirt cuff protruding just so from the sleeve of his jacket, a bulky and expensive wristwatch. He introduces a voice actor: “one of the top dubbists in Delhi.” The woman enters shyly, dressed modestly in an aqua sari, and the female panelist asks her to read their new script.
La doppiatrice indossa una cuffia e inizia a leggere le sue battute. Comincia con un gemito sessuale. Poi, respirando affannosamente, recita in hindi, "Dammelo. Dai. Ancora, ragazzone, di più". Alcuni degli ospiti – ma non tutti – ridono di questo monologo esplicito, presentato in modo così impassibile e così fuori contesto.*
*Questa scena è il commento della regista Mira Nair sulla censura in India, dove i film che hanno una rilevanza sociale sono spesso censurati, mentre quelli di poco valore sociale non lo sono. Nota: La regista è la madre di Zohran Mamdani, il neoeletto sindaco di New York City (dal 1° gennaio, 2026).
The dubbist puts on a headset and begins to read her lines. She begins with a sexual moan. Then, breathing heavily, she recites in Hindi, “Give it to me. Come on. Again, big boy, more.” Some of the panelists – but not all – laugh at this explicit monologue delivered so deadpan and so out of context.*
*This scene is Director Mira Nair’s comment on censorship in India, where films of social significance are often censored, while those of little social value are not. Note: The director is the mother of Zohran Mamdani, the newly elected mayor of New York City (as of January 1, 2026).
La doppiatrice continua: "Mi piace così. Dammi di più". Il personale della troupe e il pubblico dello studio ridacchiano nervosamente.
The dubbist goes on, “I like it like that. Give me more.” The crew and the studio audience giggle nervously.
La dimostrazione è finalmente finita, Vikram dice: "Dobbiamo fare una breve pausa, signore e signori, ma restate sintonizzati su delhi.com". Il pubblico applaude.
The demonstration finally finished, Vikram says, “We have to take a short break, ladies and gentlemen, but please stay tuned to delhi.com.” The audience applauds.
Lui lascia il suo posto e Aditi lo segue.
He leaves his seat and Aditi follows him.
Lo raggiungiamo nel suo camerino, che guarda il telefono. Aditi entra e si salutano silenziosamente. Li vediamo nel riflesso dello specchio.
We catch up with him in his dressing room, looking at his phone. Aditi enters and they greet each other quietly. We see them in the mirror’s reflection.
"Come stai?" chiede ad Aditi in inglese.
“Bene”.
"Sei felice?" chiede lui riferendosi al suo imminente matrimonio.
"Sì", risponde lei ma quando lui la bacia, lei lo accetta volentieri e subito. Ma come… il suo matrimonio non è tra pochi giorni? E non è con lui.
“How are you?” he asks Aditi in English.
“Fine.”
“Are you happy?” he asks, referring to her upcoming marriage.
“Yeah,” she answers but when he kisses her, she readily accepts. Wait… isn’t her wedding in a few days? And it is not to him.
"Mi manchi", mormora lui.
Proprio in quel momento un’assistente irrompe nella stanza. Aditi salta fuori dall'abbraccio. "Oh, ciao Aditi" – dice la donna – "Scusate. Iniziamo tra venti secondi".
“I miss you,” he murmurs.
Just then an assistant bursts into the room. Aditi jumps from the embrace. “Oh, hi, Aditi,” the woman says. “Sorry. We’re starting in twenty seconds.”
"Ci sarò", le dice Vikram.
"Va bene. Scusa", sussurra l’assistente e si tira indietro dalla porta con un sorriso complice.
“I’ll be there,” Vikram tells her.
“Okay. Sorry,” the assistant whispers, and backs out the door with a complicit smile.
"Devo andare", si scusa con Aditi. Le bacia la mano e se ne va, dicendole di chiamarlo.
Lei lo guarda tristemente.
“I have to go,” he apologizes to Aditi. He kisses her hand and leaves, telling her to call him.
She gazes at him mournfully.
Di nuovo in macchina, Aditi sta passando accanto a un parco. Un disco rosso di sole sta tramontando dietro una fila di alberi.
Una voce femminile chiede: "Aditi, perché stai facendo questo?"
"Facendo cosa? Cosa sto facendo?"
Back in the car, Aditi is passing by a park. A red disk of sun is setting behind a row of trees.
A woman’s voice asks, “Aditi, why are you doing this?”
“Doing what? What am I doing?”
È la cugina di Aditi, Ria (Shefali Shah). "Non penso che tu sia pronta per il matrimonio", dice, un po' severa.
"Voglio solo sistemarmi", spiega Aditi.
"Allora cosa fai? Ti sposi con un tipo selezionato da mammina e paparino. Lo conosci da appena un paio di settimane. Sei davvero matura", conclude sarcasticamente.
It’s Aditi’s cousin, Ria . “I don’t think you’re ready for marriage,” she says, a little sternly.
“I just want to settle down,” explains Aditi.
“So, what do you do? Get married to some guy selected by Mommy and Daddy. You’ve barely known him for a couple of weeks. You are so mature,” she finishes sarcastically.
Aditi spiega: "Non posso aspettare di vedere se la moglie di Vikram accetterà mai di divorziare da lui. Ho letto troppe riviste. So che potrebbe non succedere mai".
"Prendi tutti i consigli di vita dal Cosmopolitan del cazzo?"
"Non fare così la superiore con me".
"Ma siamo famiglia” – risponde Ria – “Posso dirti cosa penso, e lo faccio".
Aditi explains, “I can’t wait to see if Vikram’s wife is ever going to agree to divorce him. I’ve read too many magazines. I know it may never happen.”
“Do you get all your life’s directions from fucking Cosmopolitan?”
“Don’t get so superior with me.”
“But we’re family,” responds Ria, “I can tell you what I think, and I will.”
"Esatto, la mia cugina più anziana non sposata, Ria" – risponde Aditi in modo cattivo – "Ora cosa saprebbe della passione?"
Ria, ferita, distoglie lo sguardo, fuori dal finestrino della macchina.
“That’s right, my older unmarried cousin, Ria,” Aditi replies meanly. “Now what would she know about passion?”
Ria, wounded, looks away, out the car window.
Aditi si sente subito in colpa. "Non intendevo quello".
Ria si gira di nuovo verso di lei. "Con tutto questo parlare di passione, che ne dici di sposarsi per amore, Aditi?"
Aditi feels guilty immediately, “I didn’t mean that.”
Ria turns back to her. “For all this talk of passion, how about marrying for love, Aditi?”
Alla fine Dubey è arrivato alla casa dei Verma, portando i suoi dipendenti. Gli uomini scherzano l'uno con l'altro in modo amichevole. Lui chiede se desiderano del tè e poi ne ordina quattro a qualcuno fuori campo.
At last Dubey has arrived at the Verma home, bringing his employees. The men joke with one another companionably. He asks if they’d like some tea and then calls out his order for four teas to someone offscreen.
Lalit lo saluta un po’ sarcasticamente: "Re Dubey!"
"Al suo servizio", risponde lui, allungando le braccia in avanti in un gesto di umiltà, nonostante tra le mani abbia il suo telefono.
"Ci onori con la tua presenza?" chiede Lalit, mentre scende le scale disseminate di ghirlande. Con un asciugamano sulle spalle, si sta mettendo la schiuma da barba sulla faccia. I due uomini continuano a parlare, passando facilmente da hindi a inglese.
Lalit greets him a little sarcastically, “King Dubey!”
“At your service,” he replies, extending his arms forward in a humble gesture, notwithstanding that his hands are holding his phone.
“Gracing us with your presence?” asks Lalit, as he descends the garland-strewn stairs. With a towel over his shoulders, he is putting shaving soap onto his face. The two men continue to talk, switching easily from Hindi to English.
"Sua figlia è mia figlia. Perché preoccuparsi?" insiste Dubey.
"Il matrimonio è tra quattro giorni" – dice Lalit, infastidito – "Lo sposo sta arrivando. Vuoi che perda la faccia?" Questa è un'affermazione ironica per un uomo con una maschera di schiuma da barba fino agli occhi.
“Your daughter is like my daughter. Why worry?” insists Dubey.
“The wedding is in four days,” says Lalit, annoyed. “The groom is on his way. Want me to lose face?” This is an ironic statement for a man with a mask of shaving lather up to his eyes.
Lo squillo del telefono di Dubey interrompe la conversazione. "Chiamata importante", spiega a Lalit. Grida nel telefono: "Chiama il mio cercapersone, dannazione!" e lo chiude di scatto.
"Cose più importanti da fare?" chiede Lalit, continuando a spalmarsi la schiuma sulla faccia. "Sei un organizzatore di eventi. Risolvi questo adesso!"
The ring of Dubey’s telephone interrupts the conversation. “Important call,” he explains to Lalit. He yells into the phone: “Call my pager, dammit!” and snaps it shut.
“More important things to do?” asks Lalit, still brushing foam onto his face. “You’re an event manager. Fix this now!”
Dubey chiama in modo brusco i suoi dipendenti: "Aggiustate! Barboni insolenti! Volete il tè, vero? Al lavoro!"
Lalit aggiunge per sicurezza: "Voglio che sia fatto ora!"
Dubey brusquely summons his employees: “Fix it! Insolent bums! Want tea, do you? To work!”
Lalit adds for good measure, “I want this done now!”
Sul vialetto d'accesso arrivano Aditi e Ria con le borse della spesa. A quanto pare hanno dovuto lasciare la loro auto perché il furgone di Dubey sta bloccando la strada.
Lalit ordina: "Re Dubey, sposta il tuo furgone!"
Dubey grida ai suoi operai: "Spostate il furgone!"
Up the driveway come Aditi and Ria with shopping bags. Apparently, they’ve had to leave their car because Dubey’s van is blocking the way.
Lalit orders, “King Dubey, move your van!”
Dubey screams to his workers, “Move the van!”
Lalit rimprovera sua figlia per il ritardo; la gente sta per arrivare. Dice alle ragazze di vestirsi. Prende in giro sua figlia Aditi mettendole sul viso la schiuma da barba prima che lei entri in casa.
Lalit scolds his daughter for the lateness; people are about to arrive. He tells the girls to get dressed. He teases his daughter Aditi, brushing her face with shaving foam before she goes inside.
"Che belle", commenta Dubey mentre le ragazze si allontanano. Lalit, sempre con il sapone da barba sul viso, lo fissa con disapprovazione. Sembra che Dubey abbia dimenticato il suo posto in questo complesso microcosmo sociale.
"Si calmi!" risponde Dubey.
“How lovely,” comments Dubey as the girls depart. Lalit, still with shaving soap on his face, stares at him disapprovingly. It seems that Dubey has forgotten his place in this complex social microcosm.
“Take it easy!” Dubey responds.
Il disprezzo di Lalit si concentra successivamente su suo nipote Rahul, che poltrisce sulle scale.
"Che cosa ci fai qui?" lo assale Lalit.
"Semplicemente mi rilasso".
"Si rilassa! Idiota ...", mormora Lalit rientrando.
Al suono del suo cercapersone, Dubey lo tira fuori e lo guarda con disgusto.
In questo grande cast di personaggi, tutti sono impegnati a fare qualcosa – anche se è semplicemente rilassarsi.
Lalit’s scorn is focused next on his nephew Rahul, who’s lounging on the stairs.
“What are you doing here?” Lalit snaps at him.
“Just chillin’.”
“Just chilling! Idiot…” Lalit mutters as he goes back inside.
At the sound of his pager, Dubey whips it out and gazes at it with disgust.
In this large cast of characters, everyone is busy doing something – even if it is just chillin’.
FINE PARTE 2
Ecco Parte 3 of this cineracconto! Vertigo grammar exercises about the film are posted at the end of Parte 17, the final installment. Subscribe to receive a weekly email newsletter with links to all our new posts.